La storia di Milano prende vita attraverso la street art di Ortica e gli affreschi dipinti sui muri di questo quartiere che funge da museo a cielo aperto, accessibile a tutti e privo di costi d’ingresso. Questo straordinario progetto, denominato OR.ME Ortica Memoria, consiste in più di 20 opere di arte urbana in continuo aggiornamento, tra le più imponenti in Italia, realizzate con maestria dal collettivo di artisti noto come OrticaNoodles.
Ciascun murale racconta un capitolo della storia milanese del Novecento, trasformando il quartiere Ortica in una sorta di cronaca visiva della città. Questa iniziativa ha avuto origine nel cuore di Ortica, un quartiere che vanta una ricca tradizione storica di secoli, intrecciandosi in modo indissolubile con il contesto più ampio di Milano e dei suoi dintorni. OR.ME ha scelto di plasmare questa storia nei murales, creando un itinerario che conduce milanesi e turisti al di fuori del cuore cittadino, invitandoli a scoprire una prospettiva diversa della metropoli.
L’idea ha preso forma nel 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione, quando il cavalcavia Buccari ha ospitato il primo murale intitolato “Le parole della Libertà”, grazie all’iniziativa spontanea delle associazioni locali. Da quel momento, sono state realizzate numerose altre opere, coinvolgendo attivamente e spontaneamente centinaia di giovani e cittadini del quartiere.
Tra i numerosi personaggi raffigurati in questi affreschi, emergono figure significative come il cardinale Ferrari insieme al partigiano Morandi, le donne partigiane, Dario Fo, Nanni Svampa e Enzo Jannacci (celebre interprete della Banda dell’Ortica). La rassegna dedicata alla Legalità ha incluso ritratti di personalità come Lea Garofalo, Giorgio Ambrosoli e Carlo Alberto Dalla Chiesa. Lo sport e la cultura sono anch’essi rappresentati, con figure come Camilla Cederna e Alda Merini accanto a Anna Kuliscioff e Liliana Segre, sopravvissuta agli orrori dei lager nazisti. Questi murales non solo decorano i muri di Ortica ma raccontano in modo tangibile la ricchezza e la complessità della storia milanese attraverso la lente unica dell’arte urbana.
Street art Ortica Milano : video
Come arrivare al quartiere Ortica di Milano
La soluzione migliore per raggiungere il quartiere Ortica di Milano sono i BUS delle linee 38, 39, 54, 75
Mappa dei muri nel quartiere Ortica di Milano
Il muro dedicato alle donne che hanno fatto grande il 900
Posizione: ITIS Pasolini, Via Trentacoste
Nel XX secolo, le donne hanno raggiunto traguardi precedentemente inarrivabili, sviluppando una nuova concezione di sé stesse come libere e non più complementari agli uomini. Hanno lottato contro la società patriarcale per la libertà di scegliere nella vita lavorativa, matrimoniale e, per la prima volta, nella maternità. Il murale a Milano celebra queste conquiste, ispirandosi a donne illustri che hanno dimostrato che tutto è possibile. Tra le donne raffigurate troviamo Camilla Caderna, Alda Merini, Ersilia Majno, Alessandrina Ravizza, Anna Kuliscioff, Antonia Pozzi, Maria Maddalena Rossi e Liliana Segre.
Il muro della legalità
Posizione: via Rosso di San Secondo ad angolo Via San Faustino
La condizione del pensiero è un modello inevitabile che guida le azioni umane, fungendo da motore o ostacolo al meccanismo antico della sopraffazione e dell’inganno. Oltre le ideologie e le convenienze, i creatori di questa “sabbia” da Socrate ai giorni nostri combattono lotte coraggiose e nobili, spesso portando alla luce il vero nemico e segnando l’inizio della sua fine. I volti raffigura sono Giorgio Ambrosoli, il Generale Carlo Alberto dalla chiesa, Emilio Alessandrini, Mauro Brutto, Walter Tobagi, Tina Anselmi e Lea Garofalo.
Il muro della musica popolare
Posizione: via Rosso di San Secondo
L’Ortica è stato un luogo di ispirazione per la musica, con la storica trattoria del “Gatto Nero” nel XV secolo come punto di incontro per cantanti che allietavano le serate tra vino e canto. Il murale colorato omaggia autori e interpreti della canzone milanese, tra cui Ornella Vanoni, Enzo Jannacci, Dario Fo, Ivan Della Mea, Giorgio Strehler, Giorgio Gaber e Nanni Svampa, tutti legati al quartiere. Le loro canzoni raccontano e vivono l’Ortica, con numerosi aneddoti che testimoniano il loro legame con il quartiere.
Il muro della cooperazione
Posizione: Cooperativa Edificatrice Ortica, Via San Faustino 5
La targa in Via Crocefisso a Milano commemora la nascita della “Lega Nazionale Cooperative” nel 1886. Oltre 130 anni di storia cooperativa, dalle prime aziende del XIX secolo al supermercato moderno, dalla ricostruzione postbellica agli attuali sviluppi verticali. Il murale della cooperazione a Ortica, ispirato a una foto storica, celebra i principi fondamentali della cooperazione, con volti seri e solenni dei pionieri cooperatori lombardi e il messaggio di Robert Owen: “La cooperazione di tutti per il bene di ognuno”. L’opera invita gli abitanti a partecipare, testimoniare e lasciare la propria impronta nel ricordo del fenomeno sociale cooperativo.
Il muro al partigiano ed al vescovo
Posizione: via Francesco Villa 6 vicino a sottopasso pedonale
La festa di Liberazione è centrale nel quartiere Ortica, che ha avuto un partigiano di riferimento e una rappresentanza del CLNAI. Con questa opera muraria, si rende omaggio a due figure che hanno vissuto il quartiere durante il periodo oscuro del fascismo e l’eroica resistenza, testimoniando con la loro vita le loro convinzioni. Rappresentare questi individui sui muri del quartiere è un modo giusto di onorare la loro presenza e le gesta che hanno lasciato un’impronta nel contesto. I due volti sono di Marco Ferrari e Luigi Morandi.
Il muro agli antifascisti ed i deportati politici
Posizione: via Cavriana
In occasione del 75° anniversario della Liberazione, un murale dedicato agli oppositori del fascismo, rappresentando antifascisti milanesi meno noti. L’opera celebra la resistenza di cittadini orgogliosi contro il pensiero dominante del fascismo, mantenendo viva la speranza di un mondo migliore. I soggetti sono stati scelti in collaborazione con Associazioni della Memoria milanesi, i colori (rosso, nero e viola) simboleggiano passione, sangue, dramma della morte e sacrificio per la libertà.
Il murale dedicato allo sport
Posizione: via Tucidide ad angolo con via Cavriana, sui muri del centro sportivo Scarioni
Lo sport ha sempre rivestito un ruolo cruciale in Italia, con Milano e le sue squadre di calcio protagoniste ai vertici delle classifiche. Il murale a Ortica omaggia le icone calcistiche Mazzola e Rivera, insieme al piccolo stadio Scarioni. Oltre al calcio, il murale celebra varie discipline sportive, privilegiando atleti che hanno non solo eccelso nel loro sport, ma anche sostenuto importanti battaglie sociali, riflettendo sul valore civile dello sport nella società.
Il progetto parole della libertà
Posizione: cavalcavia Buccari
Il 25 aprile 1945, le ribellioni partigiane segnano la fine dell’occupazione nazifascista a Milano e Torino, precedendo l’arrivo delle truppe alleate. La liberazione dell’Italia settentrionale entro il 1º maggio simboleggia la fine della dittatura mussoliniana e della Seconda guerra mondiale. Questo murale inaugurale, ispirato alle parole del partigiano Sandro Pertini, rappresenta l’inizio del progetto Or.Me – ortica memoria, raccontando la storia attraverso simboli e immagini, con un messaggio di fiducia nei giovani e la consegna del patrimonio della Resistenza per la lotta democratica.
Il muro dei lavoratori
Posizione: via Ortica 23
Milano, città del lavoro e movimento operaio, vede nascere nel 1891 la più antica Camera del Lavoro italiana e nel 1906 la Confederazione Generale del Lavoro. L’industrializzazione precoce caratterizzò la città, con settori come metalmeccanica, tessile, chimica, ceramica, edilizia, tipografia e alimentazione. Il Murale del Lavoro celebra le lotte dei lavoratori milanesi per miglioramenti nelle condizioni di vita e lavoro, diritti sindacali, salute, e rappresenta simbolicamente figure come Teresa Noce, partigiana, madre costituente, sindacalista e parlamentare, riflettendo i valori fondanti del movimento operaio.
Il muro dedicato agli orti dell’Ortica
Posizione: via Ortica 12
Il nome “Ortica” del quartiere non deriva dalla pianta pungente, ma da “orto” e “ortaglia”, indicando un luogo adatto alle coltivazioni irrigate dal fiume Lambro. Il murale celebra questo nome, raffigurando fiori e colori per ricordare il passato agricolo della zona, con un’atmosfera descritta nelle cronache come fertile e caratterizzata dalla pesca nei limpidi canali del Lambro. Il graffito nel Santuario, raffigurante i Milanesi in fuga dopo la sconfitta del libero comune nel 1162, collega il passato del quartiere alla sua rinascita nel progetto Or.Me, che cerca di raccontare la storia attraverso i muri.
Il Duomo dell’Ortica e la Madonnina di Milano
Posizione: Via Pitteri
Il Duomo di Milano è stato immortalato in un progetto di urban art in Ortica nel classico stile Orticanoodles. Sulla facciata di fronte invece è stata dipinta la Madonnina dipinta più grande del mondo, simbolo storico di Milano. In totale sono cinque i murales, parte del progetto Ortica Memoria, che celebrano il simbolo milanese e distribuiti tutti nei pressi di questi due primi enormi muri. Orticanoodles e ORME offrono qui un’esperienza visiva unica, permettendo a chi percorre la via di esplorare il Duomo dall’ampia navata centrale alle guglie, fino alla Maodonnina, in una versione dipinta e ingrandita.
Il muro del rap
Posizione: via Tucidide
Il collettivo milanese Orticanoodles celebra la musica rap e trap degli anni Duemila con il murale “Dialoghi” nel progetto di museo a cielo aperto Or.Me – Ortica Memoria. Finanziato da MTV nel contesto della campagna Segnali d’Italia, il murale rappresenta 10 icone del rap milanese, tra cui Rkomi, Marracash, Sfera Ebbasta e altri, evidenziando la storia e l’evoluzione della scena musicale locale. Inaugurato il 10 ottobre 2020, il murale offre un’interazione dinamica con il pubblico grazie a diverse sezioni, ciascuna con un codice colore e dettaglio distintivo, riflettendo l’evoluzione dei personaggi e della città nel tempo.
Il muro dei diritti
Posizione: via Ortica 1
Il murale è un tributo a 200 individui eccezionali, visionari che hanno sfidato coraggiosamente le norme sociali, plasmando la storia dei diritti umani e civili con passione, impegno e determinazione. L’opera commemora anche i volti dei migranti che persero la vita nel tragico naufragio di Lampedusa il 3 ottobre 2013, in occasione del decimo anniversario.
Il muro alle due guerre ed agli alpini
Posizione: sottopasso tra via Ortica e via Cima
Il collettivo Orticanoodles ha dedicato il suo ultimo lavoro ai “figli dei monti”, in particolare agli alpini, presentando il murale “Alle due guerre e agli alpini” durante l’Adunata nazionale a Milano. Il dipinto, situato nel quartiere Ortica, raffigura gli alpini come protagonisti tra le due guerre mondiali, con l’uso di una vernice ecologica che contribuisce al salvataggio dei boschi: ogni metro quadro dipinto corrisponde a un metro quadro di foresta preservata.
Il muro dei migranti
Posizione: tunnel di Via San Faustino
Sessanta milioni di italiani risiedono all’estero, quantità quasi equivalente a quelli presenti in Italia, compresi coloro che, secondo il principio dello ius sanguinis, hanno almeno un antenato italiano. Nel corso del novecento, gli italiani si sono dispersi in tutto il mondo. L’immigrazione a Milano da ogni parte d’Italia è evidente in Ortica, attrattiva soprattutto per i ferrovieri che sceglievano di stabilirsi qui. Il murale non si limita a narrare questa storia, ma si estende anche a chi giunge attualmente a Ortica dall’Africa, suscitando riflessioni sulla paura del passato. Questi nuovi residenti si insediano al di là del ponte pedonale, nel caseggiato di via Corelli, luogo che occupa un posto oscuro nella coscienza dei milanesi, con gli occhi vuoti e tristi dei bambini al centro del murale.