Tear Flame Peace – Ecco il primo muro di OBEY a Milano

Shepard Fairey, in arte OBEY, uno degli street artist più influenti a livello internazionale, ha dipinto il suo primo murale in Italia a Milano, nel quartiere Gallaratese, in via Adolfo Consolini 26. Il murale si intitola “Tear Flame Peace” ed è un inno alla pace universale.

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Ecco il quartiere del muro

Shepard Fairey, in arte OBEY – autore del celebre ritratto di Barack Obama “Hope” che divenne l’icona-simbolo della campagna presidenziale del 2008, oggi conservato alla National Portrait Gallery dello Smiths – ha realizzato a Milano il murale nella cornice del progetto di Arte Urbana MANIFESTIVAL, promosso all’interno del quartiere Gallaratese dalla Fondazione Arrigo e Pia Pini, con il supporto di Orticanoodles e Wit Design e restituisce una traccia permanente alla città nel contesto della mostra “Obey – The Art of Shepard Fairey”, in corso alla Fabbrica del Vapore fino al prossimo 27 ottobre e curata dalla galleria Wunderkammern in collaborazione con il Gruppo Deodato.Sul muro di un edificio residenziale comunale che misura 34×12 mq, OBEY ha tracciato la scritta “PEACE”, in inglese, sul muro per mandare un messaggio di pace universale. In primo piano l’occhio profondo e penetrante di una donna con l’hijāb, il tradizionale velo islamico, che piange un’enorme lacrima che contiene fiamme e una colomba bianca, simbolo universale di pace e riconciliazione. Nella lacrima gigante c’è tutto il peso dei conflitti in corso nel mondo: i colori sono quelli della bandiera russa e di quella ucraina e si mescolano a un pattern che richiama il mondo arabo. Un grido di dolore, composto e geometrico, che scende fino a trasformarsi in linee rigide che incitano all’azione e che non a caso confluiscono nella stella da cui emerge il logo iconico di OBEY THE GIANT.

È OBEY – to obey, in italiano obbedire – la parola che Shepard Fairey sceglie come proprio nome d’arte, in modo provocatorio, non volendo suggerire all’osservatore un’obbedienza incondizionata e passiva, ma invitandolo a sviluppare un senso critico e a disobbedire alle convenzioni sociali, quando necessario. E questo è anche il messaggio finale dell’opera “Tear Flame Peace”.

Non solo. Quello della pace, pillar topic di questo murale, è anche una tematica profondamente sentita dalla comunità dei cittadini e delle cittadine del quartiere Gallaratese, protagonisti di questo progetto partecipato con cui MANIFESTIVAL, a partire dal 2023, ha attivato un processo virtuoso all’insegna della valorizzazione del territorio e dell’inclusione sociale con l’obiettivo di promuovere una riflessione comunitaria e trasformare il Gallaratese in un luogo di interesse artistico, a partire da un dibattito con i residenti, le associazioni e gli enti del terzo settore.

“La colomba è un’immagine duratura di pace che ho utilizzato in diverse opere d’arte nel corso della mia carriera. Qui è inclusa nella goccia di lacrima che cade dall’occhio di una donna affascinante. La goccia è trattenuta da una forma geometrica con un motivo floreale decorativo sottostante. Rappresentando i tempi turbolenti, il messaggio di pace è colmo sia di tristezza che di speranza, e la fiamma ha un duplice significato a seconda dell’osservatore e potrebbe rappresentare una scintilla di ispirazione e di ribellione speranzosa, nonché un ammonimento al surriscaldamento o alla distruzione della Terra”, ha spiegato Shepard Fairey (OBEY).

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